Appuntamento con Mario Pomilio nel centenario della sua nascita

Il Gruppo di lettura Silvi Book Club si è incontrato per leggere e parlare di

“La compromissione” di Mario Pomilio, romanzo vincitore del premio Campiello nel 1965.

TRAMA

Teramo, 1948. Marco Berardi, giovane professore di liceo e segretario della sezione locale del partito socialista, è fidanzato con Amelia, di famiglia ricca e cattolica, che accetta di buon grado idee diverse dalle sue. Dopo una storica e pesante sconfitta alle elezioni politiche, Marco comincia a dubitare delle sue convinzioni e in questa confusione il padre di Amelia lo convince a un matrimonio religioso, cosa che la ragazza considera una viltà per gli ideali di Marco. La coppia condurrà in ogni caso una vita agiata ma priva dell’armonia di un tempo. Quando Amelia perde il bambino che aspettava, i due restano insieme, tristi e incapaci di offrirsi un amore riconciliato, fino a quando Marco sprofonderà nell’autodisprezzo. Il romanzo, vincitore del premio Campiello nel 1965, impose Pomilio fra più importanti romanzieri del secondo dopoguerra, e letto oggi ha qualcosa di importante da dirci sui rischi che si annidano dietro i compromessi della vita e le scelte trasformistiche.

INCIPIT

L’avevo accettato volentieri, quel pomeriggio, l’incarico di portare il saluto del partito. Ora però davanti al microfono avevo a un tratto paura, e non tanto della piccola folla adunata sotto il balcone, ma del vuoto che scorgevo alle sue spalle e di quella città silenziosa, così indifferente al nostro comizio. Improvvisavo. Ma parlavo senza difficoltà, sebbene le parole mi venissero prive di calore. La colpa, senza dubbio, era del microfono. Come al solito, davanti al microfono mi sentivo disorientato: mi strappava via la voce senza che io potessi controllarla: come quando si parla a orecchie chiuse, o a occhi chiusi, che qualcosa toglie ogni concretezza a quel che si dice. Durò cinque, dieci minuti. Era poco? Ma in comizi del genere era sempre meglio dir poco che troppo, specie coi comunisti lì presenti, così sensibili alle minime sfumature del linguaggio, così pronti a captare ogni infrazione alle loro parole d’ordine.

Pomilio, Mario. La compromissione (Italian Edition) (p.13). Bompiani. Edizione del Kindle.

“La terra degli uomini integri – Vita di Thomas Sankara” di Antonio Gentile

“La terra degli uomini integri”di Antonio Gentile è un libro profondo, che fa crescere, allarga gli orizzonti sulla politica estera e sulle conseguenze del colonialismo.
 L’autore Antonio Gentile ha conosciuto Thomas Sankara  attraverso un reportage del giornalista Silvestro Montanaro intitolato “e quel giorno uccisero la felicità”.
Thomas Sankara è un uomo illuminato, sensibile, colto che  porta anche la donna al centro della sua politica.
Nel libro l’autore fa citazioni di molti libri importanti ( più di una volta cita il poeta tedesco Novalis) su tematiche quali amicizia, formazione, musica, scuola, politica, economia  e riporta anche  incontri realmente avvenuti con Federico Caffè, Marco Pannella, Fidel Castro, il sociologo svizzero Jean  Ziegler.
Thomas Sankara leggeva molto, anzi “divorava” i libri. Quando muore assassinato  gli unici possessi che trovano nella sua casa  sono soltanto i libri.
È un libro che può essere letto da tutti, ragazzi, giovani, meno giovani perché ci mostra il sistema di valori che  Sankara aveva come faro nella sua vita personale e politica.
Parla dell’ingiustizia del mondo in cui viviamo anche negli stessi Stati occidentali:tutte le masse sfruttate nel mondo sono comprese nelle sue minoranze.
Punta molto sugli studenti universitari e su coloro che possiedono la conoscenza, questi infatti  possono aiutare a condividere il sapere e la  visione del mondo che può essere così promossa nel mondo del volontariato e dei giovani. (Laura)

Incipit

Il cambiamento non è possibile senza una dose di follia. Ci sono voluti i pazzi di ieri per voltare le spalle alle vecchie formule. Voglio essere uno di quei pazzi e avere il coraggio di inventare il futuro. Ventisei anni dopo, con una pistola puntata alla tempia, il ricordo di quel torrido mattino di settembre avrebbe attraversato la mente di Thomas per l’ultima volta. Il padre era tornato a casa e aveva abbracciato la madre fino a sollevarla da terra. «La nostra vita sta per cambiare!» aveva urlato. Poi si era sbottonato l’uniforme e aveva messo a soqquadro la casa, afferrando qualsiasi cosa assomigliasse a una valigia. Thomas era rimasto immobile, sullo spiazzo fangoso. Aveva osservato la scena senza fiatare. Il cuore gli era rimbalzato fino in gola. Poi aveva appoggiato la palla di pezza sul selciato e ci si era accovacciato sopra. Un colpo di vento aveva sparpagliato un’enorme nuvola rossa lungo le strade del villaggio.

Gentile, Antonio. La terra degli uomini integri (Italian Edition) (p.8). La Corte Editore. Edizione del Kindle.

Incontro con l’autore di ” La terra degli uomini integri”

Martedì 9 marzo ore 18.00  il Gruppo di lettura “il Club del libro Lassù in collina e … della crostata al bicarbonato” si incontra sulla piattaforma digitale GMeet per parlare del libro” La terra degli uomini integri” di Antonio Gentile. Interverrà l’autore che gentilmente ha accolto il nostro invito

Trama

Alto Volta, 1961. Per il suo compleanno il piccolo Thomas Sankara riceve una bicicletta rossa, scintillante come i carboni ardenti. Raggiante, la prova subito, ma un gruppo di ragazzini bianchi lo aggredisce e tenta di portargliela via. La sua reazione mostra da subito la sua tempra e quanto, fin da giovanissimo, siano radicati in lui gli ideali di uguaglianza e libertà. Inizia così la storia, in chiave romanzata, della vita del carismatico Presidente del Burkina Faso, che, a soli 37 anni, venne assassinato per le sue idee antimperialiste e anticolonialiste. Celebre per il discorso che tenne nel 1984 all’ONU, Sankara fu un fervente pacifista, che si batté in prima persona per i diritti degli ultimi e delle donne del suo Paese. Uomo di rara cultura, era diretto, detestava la diplomazia e rinunciò a tutti i privilegi personali che il suo incarico poteva offrirgli. In soli quattro anni fece costruire centinaia di scuole, strade, ospedali e riuscì nell’impresa di garantire due pasti e un litro di acqua al giorno a ciascuno dei burkinabè. La definì: la Rivoluzione della felicità. “Avremo avuto successo solo se, guardando intorno a noi, potremo dire che la nostra gente è un po’ più felice.” Il giorno del primo anniversario della sua Rivoluzione, Sankara cambiò il nome alla sua Nazione, retaggio della spartizione europea dell’Africa: la chiamò Burkina Faso, che in lingua locale significa La terra degli uomini integri.

Incipit

Il cambiamento non è possibile senza una dose di follia. Ci sono voluti i pazzi di ieri per voltare le spalle alle vecchie formule. Voglio essere uno di quei pazzi e avere il coraggio di inventare il futuro. Ventisei anni dopo, con una pistola puntata alla tempia, il ricordo di quel torrido mattino di settembre avrebbe attraversato la mente di Thomas per l’ultima volta. Il padre era tornato a casa e aveva abbracciato la madre fino a sollevarla da terra. «La nostra vita sta per cambiare!» aveva urlato. Poi si era sbottonato l’uniforme e aveva messo a soqquadro la casa, afferrando qualsiasi cosa assomigliasse a una valigia. Thomas era rimasto immobile, sullo spiazzo fangoso. Aveva osservato la scena senza fiatare. Il cuore gli era rimbalzato fino in gola. Poi aveva appoggiato la palla di pezza sul selciato e ci si era accovacciato sopra. Un colpo di vento aveva sparpagliato un’enorme nuvola rossa lungo le strade del villaggio. Il giorno dopo erano saliti tutti e dodici su un pulmino sgangherato. Il padre si era girato verso i bambini e aveva sfoggiato un sorriso esagerato. Aveva messo in moto con le dita tremanti.

Gentile, Antonio. La terra degli uomini integri (Italian Edition) (p.8). La Corte Editore. Edizione del Kindle.

 

Il Progetto Read and Go per avvicinare i ragazzi al volontariato

Nell’ambito della iniziativa  “Io, Tu… Volontari!” promossa dalla Delegazione Territoriale di Pescara del CSV Abruzzo, giunta alla sua XXI edizione,  scuole e  associazioni del territorio si uniscono in un dialogo educativo  per avvicinare  gli studenti alle tematiche sociali e all’impegno civile del Volontariato.

Anche l’Associazione SmartLab Europe partecipa  con il progetto “READ and GO”.

Prossimo appuntamento di Parole in Giardino

Si avvicina il prossimo appuntamento del Gruppo di lettura “Parole in Giardino”.

Si incontrerà Giovedì alle ore 18.00 sulla piattaforma GMeet per parlare del romanzo Borgosud di Donatella Di Pietrantonio  e dell’albo illustrato “Migranti” di Issa Watanab. 

Incontro affollato e ricco di interventi e di diversi sguardi e letture del romanzo.

Borgo sud sembra raccontarmi di un’assenza e del peso, insostenibile a tratti, di unacerta “diseredità”. I personaggi procedono cercando un modo per non finirne
curvati. Questi orfani affettivi parlano a madri e padri che non comprendono. Primofra i latitanti, è il padre celeste, sostituito da logiche cosmiche imperscrutabili.
L’elemento femminile materno domina col potere violento di chi dispensa vita e
sventura. Il maschile appare fragile, inadeguato o indisponibile.

Il suo regno vagheggiato resta il mare, leggendario e immaginifico ma avaro di radicamento. Infondo anche questa nostra città non si allontana di molto dal sentiero tracciato e seminato; mentre si frastorna con lustrini e aperitivi fatica a riconciliarsi con le sue origini, forse perché perdute o dimenticate o reiette.

Davanti a tutto ciò, l’autrice sembra sfoderare poche armi ma incisive: un certo distacco di chi osserva e trattiene e il coraggio, infine, che serve a tutti. Anche a chi orfano non è. ( Arianna)

Al via il progetto europeo “Eu-Reading Circles”

Il progetto europeo Eu-Reading Circles ha vinto il bando del Programma Erasmus+ Partenariati Strategici KA 2004 del 2020.

Grande la soddisfazione per questo risultato!!!

Il progetto europeo Erasmus+ denominato “Eu-Reading Circles”  intende promuovere la lettura quale strumento essenziale per lo sviluppo intellettuale, sociale ed economico delle persone e delle comunità locali.

Il Progetto prevede  l’implementazione dei Gruppi di Lettura e la formazione di operatori culturali in grado di attivarli, guidarli e dare loro continuità nei territori affinché diventino centri propulsori del raggiungimento e del mantenimento  di quelle competenze nella “lettura del mondo”,   prerequisito essenziale per ogni futuro apprendimento  nella piena consapevolezza che una buona capacità di “leggere il mondo” moltiplica le opportunità  della partecipazione sociale e culturale, riduce il rischio di disoccupazione ed esclusione sociale, favorisce la crescita personale e l’esercizio della cittadinanza attiva.

Durante la  prima fase di realizzazione del progetto  si  intende innanzitutto  acquisire dati  utili al fine di costituire una mappa dei Gruppi di Lettura presenti e operanti sul territorio locale ed europeo, per poi individuare  strategie e metodi per promuovere e consolidare le competenze di lettura di adulti, ragazzi e bambini.

Al fine di realizzare una mappatura dei Gruppi di Lettura presenti nella regione Abruzzo coloro che coordinano Gruppi di Lettura sono invitati  a compilare il questionario online al  link 

Appuntamento con il Silvi Book Club

Appuntamento oggi con il Silvi Book Club  sulla piattaforma GMeet per parlare di due libri di autrici abruzzesi: “Le desolate estive – quei giorni a SilviMarina” di Gabriella Serafini e “Come gli aquiloni” di Tonia Orlando.“Come gli aquiloni” di Tonia Orlando

Il piccolo Tommy da alcuni mesi vive nella “Grande casa”, una villa di raffinata bellezza persa nel verde, ai piedi di un borgo antico. Con la mamma Clelia, la premurosa e stravagante zia Carmelina, il cane Ulisse, l’asinella Filomena, il gatto Sombrero, Tommy trascorrerà un anno di magiche esperienze legate al ritmo delle stagioni, alle feste religiose, alla nevicata di Natale, alle costellazioni del cielo in una notte incantata, ai nuovi rapporti di amicizia, che consolideranno il suo carattere e rimarranno intatti nella sua memoria.

Tonia Orlando descrive brevemente l’opera. Il volume appartiene ad un genere che sviluppa temi di “realtà”. Ha a che fare infatti con la realtà e la società del nostro tempo, caotiche e spesso alienanti e di  chi vuole allontanarsi dal caos metropolitano per riscoprire i silenzi e i valori di un borgo. I personaggi che compongono la storia sono fuggiti dalla città e ognuno a modo proprio si sta reinventando una vita; la zia Carmelina era arrivata in campagna per un tempo brevissimo e invece ne rimane affascinata, quasi soggiogata, i genitori di Tommy stanno metabolizzando un dolore, la perdita del grande nonno e vivono esperienze mai conosciute prima e Leo, sessantenne eccentrico, che rappresenta il papà dei sogni, il demiurgo; da intellettuale che è, si è messo a costruire aquiloni che rappresentano la fuga, il ritorno all’innocenza,  e invita tutti,  anche noi, a partecipare e vivere il suo sogno la terza settimana di maggio, far volare  aquiloni variopinti trascinati da un vento impetuoso, di tutte le forme, di tutti i colori, e vivere un momento di libertà assoluta legata ad immagini che sanno di fantasia e di bellezza. Inoltre è molto presente l’Arte che è sempre stata, anche nel passato, la forma più pura per fuggire dal dolore ma anche per costruirsi un mondo parallelo che guarisce, che conforta, che sana.

Alla storia narrata  e alle sue vicende, fa da cornice una Natura dai colori accesi nelle sue quattro stagioni e nell’incanto che ne deriva. Ci sono gli animali come le gallinelle, le lucertole, l’asinella Filomena e soprattutto il cane Ulisse, un pastore maremmano o abruzzese che saprà regalare al piccolo Tommy un affetto immenso, gratuito e anche lui, grazie alla presenza del piccolo, potrà riuscire a superare il dolore della morte del nonno, il suo primo , grande padrone, grande figura che aleggia in tutto il romanzo. Come molti hanno detto e scritto, non è soltanto un libro per ragazzi ma forse riesce a dare moltissime risposte agli adulti che spesso si allontanano dal mondo puro che appartiene all’infanzia, per lasciarsi crescere ma non sempre nella maniera più semplice e onesta, nemmeno con se stessi.

“Le desolate estive” di Gabriella Serafini

È questo un libro di storie vere, solo un po’ ritoccate, legate tra loro da un filo che vede un gruppo di amici che si incontrano durante le vacanze a Silvi Marina e si abbandonano ai ricordi d’infanzia, alla voglia di far conoscere le usanze dell’Abruzzo a chi abruzzese non è.

Il libro si legge con piacere e ti avvolge nella leggerezza e nell’allegria di momenti goliardici, così come ti tuffa all’improvviso nel passato, soprattutto i primi anni ’50 del novecento, per trarne ricordi, esempi di vita e amenità.

27 Gennaio Giornata della memoria

La data del  27 gennaio   è stata scelta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per la “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime della Shoah”, istituita il 1° novembre 2005 con la Risoluzione 60/727 Gennaio.  La scelta è dovuta al fatto che il 27 gennaio  del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, durante la marcia verso Berlino, arrivarono ad Auschwitz e scoprirono il campo di concentramento liberandone i pochi superstiti.
Celebriamo la Giornata della Memoria leggendo libri e condividendone riflessioni ed interpretazioni.
Il Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani è un romanzo che racconta la storia di una famiglia ferrarese  realmente esistita, come lo stesso autore dichiarò in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Resto del Carlino.  “Mi sono ispirato alla famiglia del vecchio professore Magrini”
Il romanzo racconta l’amore, l’amicizia, i progetti di vita e le partite a tennis di alcuni ragazzi ebrei di Ferrara perfettamente integrati nella vita della città, durante gli anni dell’università, mentre l’Italia si allea con la Germania ed entra in guerra. La storia però sta accadendo fuori dalle mura.
Il Giardino dei Finzi-Contini è un romanzo sulla giovinezza e sull’amore, su un periodo che la tragedia futura incornicia e in qualche modo conserva per sempre.
INCIPIT
“Fu durante una delle solite gite di fine settimana.Distribuiti in una decina d’amici su due automobili, ci eravamo avviati lungo l’Aurelia subito dopo pranzo, senza una meta precisa. A qualche chilometro da Santa Marinella, attirati dalle torri di un castello medioevale che erano spuntate all’improvviso sulla sinistra, avevamo voltato per una viottola in terra battuta, finendo quindi a passeggiare in ordine sparso lungo il desolato arenile stendentesi ai piedi della rocca: molto meno medioevale, quest’ultima, esaminata da vicino, di quel che non avesse promesso di lontano, quando, dalla nazionale, l’avevamo scorta profilarsi controluce sul deserto azzurro e abbagliante del Tirreno. Investiti in pieno dal vento, con la sabbia negli occhi, assordati dal fragore della risacca, e senza neanche poter visitare l’interno del castello perché sprovvisti del permesso scritto di non so quale istituto romano di credito, ci sentivamo profondamente scontenti e irritati di aver voluto uscire da Roma in una giornata come quella, che adesso, in riva al mare, si rivelava di un’inclemenza poco meno che invernale.”
Ne parleremo nel Gruppo di Lettura “Club del Libro Su in collina e …della crostata al bicarbonato” venerdì 29 gennaio ore 16.00 sulla piattaforma GMeet.
L’Isola in via degli uccelli è la storia parzialmente autobiografica di Uri  Orlev che ha vissuto nel ghetto di Varsavia nascosto dal 39 al 41 prima di essere deportato a Bergen Belsen dal Romanzo è stato tratto l’omonimo film.
Il romanzo narra la storia di Alex, ragazzo ebreo dodicenne molto  intelligente, che vive a Varsavia durante la seconda guerra mondiale.
Quando sua madre scompare nel nulla e suo padre viene catturato dei tedeschi e mandato in un campo di concentramento, Alex riesce a scappare. Ingegnosamente si crea un rifugio nascosto, da cui esce solo di notte per procurarsi del cibo. Alex deve aspettare suo padre, al numero 78 in via degli Uccelli, dove aveva promesso che sarebbe tornato a riprenderlo. La solitudine porta Alex a fare amicizia con Neve, un docile topolino bianco.
Alex con tenacia e speranza riuscirà a cavarsela facendo di questa situazione un’avventura.
Una storia  che fa riflettere molto su tutte le cose che noi  diamo per scontate.
Polish_kid_in_the_ruins_of_Warsaw_September_1939

INCIPIT

Mi svegliai. Papà era seduto sul pavimento con una candela accesa accanto. Ero pieno di sonno e ancora nel bel mezzo di un sogno. Sbadigliai e mi sforzai di rientrarvi. A volte, se non si è del tutto svegli, funziona

Ne parleremo nel Gruppo di Lettura “Parole in Giardino” domenica 31 gennaio ore 18.00 sulla piattaforma GMeet.

 

 

Borgomarino Sud un quartiere di Pescara, titolo dell’ultimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio

“Borgomarino Sud”, il titolo dell’ultimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, è uno dei più antichi quartieri di Pescara dove vive una comunità coesa e forte, che non vuole disperdere il proprio patrimonio di tradizioni marinare.

E proprio in questo quartiere si snoda gran parte della storia delle due sorelle che vivono in modo diverso amori, passioni, segreti, esperienze, relazioni.

Il loro rapporto, comunque, è aspro come la montagna da cui provengono.

 

Borgomarino Sud – Foto di Annarita Bini

 “La città mi sorprendeva, si rivelava più grande, diversa dalla mia mappa immaginaria limitata al centro e poche zone di periferia. Qualche muro era dipinto con motivi ingenui, mi sono attardata un momento a guardarne uno con un marinaio muscoloso che tirava in secco la barca, sullo sfondo vele al vento. Non passava nessuno per strada, né a piedi né in auto, le persiane erano chiuse, i furgoncini del pesce accostati ai marciapiedi. Sembrava un luogo separato, dove il tempo scorreva più lento e valevano altre regole. Un confine invisibile lo isolava da Pescara tutta intorno. Ma era pulito, nemmeno una carta buttata per terra.(pp.35-36)